La storia della sorgente di Nitrodi è davvero singolare e straordinaria. È noto infatti che già nel I sec. a.C. la Fonte di Nitrodi godesse di una certa fama in tutto l’impero romano.

I numerosi rilievi trovati nel 1757 presso la sorgente e oggi conservati al MANN dimostrano infatti che i fruitori dell’epoca provenivano da varie parti dell’Impero ed appartenevano ai ceti sociali più elevati. La storia della Fonte in epoca greca, intanto, è ancora poco conosciuta e non studiata.
Recenti lavori di ammodernamento al piano terra della struttura hanno messo in evidenza e riportato alla luce gli antichi “doccioni”, ancora oggi funzionanti, che hanno permesso di accertare come alcuni grossi blocchi di pietra, utili a sorreggere tali doccioni, siano con molta probabilità stati realizzati in epoca antecedente a quella romana.

La sorgente proprio in questo periodo storico era consacrata al Dio Apollo e alle Ninfe Nitrodi. Si riteneva curassero attraverso l’acqua, a quanto pare ancora oggi, attraverso i numi tutelari che svolgevano il loro ruolo con efficacia. Nel nostro tempo, quello della scienza, ad Apollo e alle Ninfe si sostituiscono gli studiosi, incuriositi dagli effetti benefici di questa fantastica acqua.
Molti, infatti, hanno approfondito le “cause” di tali conclusioni anche incuriositi dalla tradizione locale, per esempio dal tramandare di padre in figlio usanze e rimedi naturali e quindi dalla risposta ischitana ad ogni problema della pelle, varici, ulcere, cancrene ecc.
E la risposta, quando si interroga gli anziani del luogo è sempre la stessa “vai a nitrul!” hai una ferita “Mettici nù poc d’acqua e nitrul” oppure hai la grastrite? “Biv’ nu poc r’acqua e nitrul!”. Il Prof. Massimo Mancioli dell’Università di Roma La Sapienza negli anni ‘60, e più recentemente il Prof. Mazza noto idrologo e studioso Ischitano ed in ultimo la Prof.ssa Maria Costantino dell’Università di Salerno hanno realizzato studi e approfondimenti sull’acqua dimostrando gli effetti benefici per numerose patologie.

Se è vero, come è vero, che le Ninfe abitavano luoghi naturali lontano dagli insediamenti umani, allora – forse - abitano questo luogo. Per raggiungere la sorgente infatti si lascia la strada principale e ci si può incamminare nel pendio limitrofo per circa 50 metri. Percorrendolo si ha l’impressione di allontanarsi dai luoghi affollati e moderni per immergersi in quello che i romani chiamavano “boschetto sacro”. Più ci si spinge nelle profondità del sentiero, più il suono dell’acqua diventa l’unico eco della natura.

Una volta giunti alla Fonte le numerose «docce scroscianti »risuonano all’unisono creando un mondo d’acqua. Proprio li, ormai da millenni si celebra il culto dell’acqua, costantemente e ininterrottamente. Intorno alla sorgente si viene accolti da un piccolo stabilimento termale che propone la nuova frontiera del termalismo moderno. Solo docce e lavabi senza piscine: l’acqua scorre pura e in modo naturale.
Nella struttura che presenta una stile inconfondibile e curato, immersi nel bosco si può rivivere il termalismo della medicina naturale, dove l’acqua e l’ambiente si fondono dando luogo all’idroaromaterapia. Un termalismo, diverso, che da ampio spazio alla cultura olistica di guarigione e cura contrattamenti estetici e terapeutici effettuati da professionisti specializzati che arrivano alla Fonti ogni anno da varie parti del mondo, sensibili al richiamo delle Ninfe: ayurveda e marmaterapia, shiatsu, reiki, art-therpay, yoga, meditazione, bamboo massage, litoterapia.

Il tutto in una cornice di una gestione ecosostenibile con produzione del 65% dell’energia impiegata da solare. Prodotti cosmetici termali unici realizzati con la mitologica acqua di Nitrodi vengono apprezzati e venduti in tutto il mondo.
Durante la permanenza alla Fonte si può sostare al fitobar.

Qui, ideati dal Prof. Giuseppe Sollino, botanico e studioso dell’Isola d’Ischia, ci si può rifocillare in modo naturale e si possono apprezzare tisane, infusi elisir e granite preparati con l’acqua della sorgente e piante aromatiche che crescono nel «bosco sacro». Si può approfittare per uno snack a base di pietanze naturali e biologiche, leggere e ideali dopo una giornata alle terme.

E successivamente prima di riprendere il sentiero e ritornare alla vita normale ormai ricaricati di nuova linfa alle fontane è possibile riempire qualche bottiglia della mitica acqua per portarla con se mentre la mente libera s’inchina al dio Apollo nella speranza che illumini questa nuova energia con il suo Sole.
Nel pendio sulla strada del ritorno verso la folle corsa nella vita di tutti i giorni, una leggera brezza sale dalle verdi vallate di «marevascio» facendo compagnia all’immagine dei corpi sottili che aleggiano tra gli ulivi insieme alle ninfe.

E prima di procedere nella quotidianità di tutti i giorni manifestata dalla voce del tassista che assumerà il compito di accompagnarci alla realtà, provate a guardavi indietro e percepire cosa state lasciando alle vostre spalle.

di Redazione Ischia


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